Con la stessa attenzione con cui lo sciatore prepara gli sci e cura l’abbigliamento, noi ci siamo preparati per il nostro Capodanno nel deserto. Questa volta la nostra meta è stata un paese del Nord Africa, la Tunisia, un luogo che ha molto da offrire al turista Europeo, presentando un buon livello di accoglienza, regalando panorami e paesaggi mozzafiato, da films Hollywoodiani, in un susseguirsi di villaggi spersi caratterizzati da abitazioni da fiaba di Aladino, profumi intensi di spezie, particolari momenti di suggestione attorniati dalla sabbia del deserto e piacevoli incontri, seduti attorno ad un braciere sorseggiando dell’ottimo the aromatizzato alla menta.

Il meteo dall’alta parte del Mediterraneo in inverno è una elettrizzante incognita, certo, delle escursioni termiche ne abbiamo sentito parlare tutti, ma è anche vero, che a volte i viaggi vanno assaporati chilometro dopo chilometro. 24 ore di traghetto ci hanno teletrasportato da una realtà climatica all’altra, che non ha per niente messo in crisi il nostro abbigliamento da motociclista che come un camaleonte, si è adattato in maniera eccezionale allo sbalzo termico di più di 15 gradi. A Genova, la mattina della partenza c’erano 2 gradi e tirava un forte vento. I caschi Nolan N103 attutiscono bene i rumori del traffico senza inibire la percezione di clacson e sirene di emergenza, di questo ce ne siamo resi conto nel caotico e disordinato traffico di Tunisi. Inoltre, viaggiando sui lunghi rettifili verso sud, spesso spazzati dal vento, non ci hanno dato il ben che minimo problema. Niente spifferi, grazie ad una buona chiusura a livello della mentoniera apribile e ad un patella amovibile wind stop; un sistema di areazione interna, abbinato all’ingegnoso meccanismo di visiere combinate antiappannamento, di serie del casco, garantiscono un elevato confort. Utilissimo anche il dispositivo VPS, che con un semplice movimento, permette di abbassare una visierina parasole ottima per viaggiare controluce. Matrimonio perfetto l’abbinamento dei sottocasco e dei sottogola wind stop della Tucano Urbano, che garantiscono un’elevata vestibilità, non sembra neanche di indossarli permettendo libertà nei movimenti.

Nelle zone in cui il vento spirava incessantemente i sottogola ed i guanti della Tucano Urbano, sono stati veramente indispensabili anche per le normali passeggiate. La nostra pachidermica Guzzi, al contrario di quel che si possa pensare, se l’è cavata molto bene sulle strade e sulle piste Tunisine, affondando solo in un paio di occasioni.

Di certo il suo peso sulle piste s’è fatto sentire, in confronto ad altre moto, tipo Enduro, appariva come un elefante tra le gazzelle, attirando nonostante tutto, gli sguardi più indiscreti. L’abbiamo caricata per bene stavolta, il tubo stagno da 80 litri della Tucano Urbano, legato sul portapacchi, ha fatto il suo dovere, permettendoci di riporre al suo interno l’impensabile/indispensabile, accontentando anche i nostri capricci.

Come souvenir ci siamo portati a casa, una pentola per il couscous, delle spezie, due flauti in legno, un piccolo narghilè, delle sciarpe in seta ed un minuscolo tappeto, che il tubo stagno con la sua generosa capienza, ha accolto senza fare una piega. Questo viaggio ci ha regalato una nuova e splendida esperienza, tanto da farci venir voglia di tornare presto in quei luoghi. Il destro ha fatto venire anche a noi il mal d’Africa. Come ogni viaggio che si rispetti le foto ed i filmati non sono mancati e le nostre apparecchiature di ripersa, hanno viaggiato comodamente protette all’interno della borsa del serbatoio della Tucano Urbano, che come il tubo da 80 litri, si è rivelata molto capiente e versatile.

Ottimo anche l’ancoraggio della cartella impermeabile per la carta stradale, che per i nostalgici privi di GPS, si rivela molto utile e veloce nella consultazione della carta in movimento, anche sotto la pioggia.

Per dividere con noi le nostre emozioni, dovrete pazientare ed attendere la pubblicazione del nostro resoconto di viaggio in edicola. (seguiranno info) lamps!

non si molla mai!!!